I Pronto Soccorso, capisaldi di cura e intervento immediato, rischiano di trasformarsi in luoghi pericolosi. Negli ultimi anni le violenze verbali e fisiche ai danni del personale sanitario sono cresciute in modo significativo.
I numeri parlano chiaro
Solo nel 2023 sono stati segnalati all’INAIL, come infortuni sul lavoro, oltre 11.000 casi di violenze.
Il 69% delle vittime si è astenuta dal denunciare le aggressioni subite – probabilmente per via di un clima di sfiducia creatosi dalla presenza di supporti poco concreti e da una minimizzazione del problema.
ANAAO ASSOMED, Associazione Medici Dirigenti, ha condotto un sondaggio nel mese di marzo 2024 coinvolgendo tutte le discipline mediche che, senza alcuna eccezione, hanno risposto:
- L’81% degli operatori sanitari è stato oggetto di aggressioni, principalmente all’interno delle corsie del Pronto Soccorso.
- Il 73% degli operatori si trova ad affrontare le aggressioni da soli o con il supporto limitato dei colleghi, mettendo in luce una situazione di isolamento e vulnerabilità.
I dati danno uno scenario reale delle dimensioni del fenomeno.
Il ruolo cruciale della tecnologia. Cosa si può fare?
“Devono essere individuate opportune misure, sia preventive che protettive, che vanno da adeguamenti strutturali e tecnologici, a misure organizzative, procedure di monitoraggio e di vigilanza, fino a una formazione specifica del personale per la prevenzione e gestione degli episodi di violenza”
— “Andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali”, rapporto INAIL n°11, novembre 2023.
Come sottolinea il rapporto INAIL, l’identificazione di soluzioni tecnologiche, accompagnate da procedure di monitoraggio, che siano in grado di gestire in tempo reale le situazioni critiche è di primaria importanza.
Nei reparti YouCo di Ricerca e Svilluppo affrontiamo quotidianamente la sfida tecnologica nel campo della sicurezza personale.
Con lo studio, l’esperienza e significative verifiche in situazioni di reale emergenza siamo stati in grado di sviluppare soluzioni solide ed efficaci.
Dare in dotazione l’applicazione YouManDown in modalità SafeER al personale di corsia gli permette di inviare segnali di allarme immediati al servizio di sicurezza dell’ospedale o all’ente designato. In questo modo le autorità sono messe nella condizione di poter intervenire tempestivamente in caso di potenziali aggressioni, garantendo così un ambiente di lavoro sicuro e protetto.
Soluzioni come YouManDown in modalità SafeER rappresentano un segnale concreto verso chi, notte e giorno, si dedica alla salvaguardia della nostra salute e costituiscono uno strumento efficace per permettergli di lavorare sentendosi supportato.
Salute e sicurezza sono diritti fondamentali per tutti e un dovere per chi professionalmente ha la responsabilità giuridica della protezione e della sicurezza di Ospedali e Pronto Soccorso.
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